IL CONTESTO
"La consapevolezza nasce dalla conoscenza, dall’informazione, dalle competenze, dall’esperienza, dalla formazione continua e dall’aggiornamento."
Il mondo dell’associazionismo, e in particolare di quello sportivo, ha vissuto negli ultimi 10 anni una fase di profondo cambiamento, soprattutto dal punto di vista gestionale. In particolare, la nascita e lo sviluppo di normative specifiche (per le A.S.D., le A.P.S., le ONLUS, ecc.), se da un lato ha contribuito a chiarire e a definire meglio le opportunità, le agevolazioni e, più in generale, gli ambiti di riferimento dei vari soggetti attivi nel mondo del volontariato sociale e sportivo, dall’altro ne ha aggravato la gestione.
Dalle prime fasi della costituzione, alle varie incombenze specifiche dell’una o dell’altra forma associativa prescelta, passando per la gestione amministrativa e fiscale, ogni cosa comincia sempre di più a richiedere conoscenze e competenze specialistiche. Ogni fase della vita associativa, ogni impegno assunto, ogni attività organizzata, determina la necessità di muoversi in un contesto «normato» (che si tratti di norme fiscali o civilistiche, relative alle responsabilità o alla tutela sanitaria, di regole dell’ordinamento sportivo generale o di singoli statuti di questa federazione o di quell’ente di promozione sportiva, ecc.) e, quindi, l’opportunità di muoversi con consapevolezza.
La consapevolezza nasce dalla conoscenza, dall’informazione, dalle competenze, dall’esperienza, dalla formazione continua e dall’aggiornamento. E purtroppo non è sempre possibile ritrovare queste risorse all’interno di ogni singola realtà associativa, grande o piccola che sia.
Si pensi, a solo titolo di esempio, a tutto ciò che è necessario fare quando:
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si vuole organizzare un evento
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si vuole partecipare ad un campionato organizzato
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si vuole organizzare una festa sociale
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si vuole organizzare un’attività sportiva o motoria
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si vuole gestire un impianto, una struttura, un «campetto»
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…
Si tratta di una notevole mole di lavoro, con incarichi e competenze che spaziano su un fronte molto ampio, con una serie di «pratiche» da preparare e gestire, responsabilità da assumere, persone e operazioni da coordinare, interlocutori da coinvolgere (istituzioni, gestori di strutture, sponsor, fornitori, pubblico, media, atleti e società, ecc.ecc.). Il tutto finalizzato alla buona riuscita dell’iniziativa cercando, nel contempo, di garantire una certa dose di serenità in chi si prende carico di organizzare e gestire l’attività stessa.
IN ESTREMA SINTESI, il contesto nel quale operano i dirigenti, i responsabili e gli operatori delle associazioni è caratterizzato da:
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MANCANZA DI TEMPO (le figure impegnate sono prevalentemente “volontarie” e quindi il loro tempo è un tempo “libero” ulteriore agli impegni di lavoro e da sottrarre ad altri impegni quali ad es. quelli familiari)
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CARENZA / INSUFFICIENZA DI INFORMAZIONI / DIFFICOLTA’ NEL REPERIRE LE INFORMAZIONI o nel gestirle
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NUOVE COMPETENZE / NUOVI LIVELLI DI PROFESSIONALITA’
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CONTESTO ORGANIZZATIVO COMPLESSO
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EVOLUZIONE CONTINUA DEL CONTESTO NORMATIVO
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EVOLUZIONE AMBIENTALE E TECNOLOGICA
LA FIGURA PROPOSTA DEL CONSULENTE SPORTIVO ASSOCIATIVO trova ragione di essere nei seguenti punti:
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COMPETENZE DIFFUSE E, al tempo stesso, APPROFONDITE
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CAPACITA’ DI RELAZIONARSI CON CONSULENTI SPECIALISTICI
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PROFESSIONALITA’ – PROFESSIONISMO
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FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO CONTINUI
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SENSIBILITA’ – EMPATIA – APPARTENENZA
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DISPONIBILITA’ A METTERE IN RETE SOGGETTI E CONOSCENZE
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